Statuto Comune di Ancona

2. L'ordinamento organizzativo è improntato a criteri di autonomia operativa, funzionalità ed economicità di gestione e secondo criteri di professionalità e responsabilità, in modo che siano assicurati nel perseguimento della attività i fini determinati dalla legge e dallo Statuto, la tempestività e la rispondenza al pubblico interesse.

3. Il regolamento di cui al comma 1° si ispira fra l'altro ai seguenti principi:
a) articolazione flessibile della organizzazione degli uffici e servizi in relazione alla natura delle attività da svolgere e in funzione del programma di governo;
b) istituzione, definizione dei compiti e delle modalità di funzionamento della conferenza dei Dirigenti e del comitato di direzione;
c) revisione periodica della dotazione del personale ai singoli uffici e servizi;
d) mobilità negli incarichi dirigenziali;
e) valutazione periodica dei risultati di gestione;
f) potestà dei Dirigenti di gestire il personale assegnato nel rispetto delle competenze definite dall'inquadramento professionale;
g) potestà del Direttore generale di effettuare la mobilità fra le aree, sentiti i Dirigenti interessati;
h) obbligo di astenersi dal prendere parte alla istruttoria e all'adozione di atti e provvedimenti finali riguardanti gli stessi casi di obbligo di astensione previsti per gli amministratori.

4. Ciascuna unità organizzativa deve essere articolata anche per rispondere alle esigenze del decentramento, prevedendo una apposita funzione di supporto alle Circoscrizioni, adeguatamente dimensionata in relazione alle attività delegate alle stesse.