1. Su richiesta di n. 10 mila elettori o di n. 3 Consigli Circoscrizionali, il Sindaco, sentita la Conferenza dei Capigruppo indice referendum per deliberare l'inserimento nell'ordinamento comunale di nuove norme statutarie o regolamentari ovvero l'adozione di atti amministrativi generali, non comportanti spese. 2. Quando la proposta comporti l'abrogazione di norme comunali o atti generali esistenti, esse devono essere puntualmente indicate. 3. La Conferenza dei Capigruppo esamina l'istanza entro 15 giorni dalla presentazione, al solo fine di accertare che quanto proposto non confligga con il residuale ordinamento locale o con gli altri atti generali del Comune, non sia contraria a norme di legge ed ai principi contenuti nella Legge 8.6.90 n.142 e non comporti spese. In caso di esito negativo dell'esame, congruamente motivato, il Presidente del Consiglio lo comunica al Sindaco che respinge la richiesta. 4. I promotori del referendum, prima di iniziare la raccolta delle firme, possono sottoporre il quesito referendario al parere dei Capigruppo Consiliari tramite il/la Presidente del Consiglio. 5. Non è ammesso referendum propositivo in materia tributaria e tariffaria nonché in ordine a spese. 6. Hanno diritto a partecipare al referendum tutti i cittadini iscritti alle liste elettorali del Comune. 7. La proposta sottoposta al referendum si intende approvata se alla votazione ha partecipato la maggioranza degli aventi diritto e si sia raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi. 8. Le modalità di attuazione sono determinate con apposito regolamento adottato dal Consiglio a maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati, computando il Sindaco. (Articolo aggiunto - Del. C.C. n.195 del 21.12.1999). |