Nel periodo eocenico la valle del basso Calore o valle Telesina, come viene comunemente chiamata, era coperta dal mare. Il Matese ed il Taburno ne erano lambiti: lo attestano i fossili di Pietraroja e quelli che si rinvengono sul Taburno, polo lontano dall'eremo di S. Michele Arcangelo. I potenti movimenti geologici durante il Secondario ed il Terziario plasmarono la struttura montana a mo' di anfiteatro configurando un dei panorami più belli della provincia di Benevento. La valle fu abitata nell'ultima Preistoria (e prima ancora nelle caverne sparse sul Taburno), come attestato i manufatti litici, le tombe e gli utensili vari in essa rinvenuti. Nel 1898 a Castelvenere venne, tra l'altro, alla luce una palafitta che rappresentò un evento di eccezionale importanza. Il Calore, grazie alla scarsa profondità, venne transitato fin dall'antichità. Numerosi sono i reperti preistorici sia sulla sponda destra, fino alla zona dell'aspro in tenimento di San Lorenzo Maggiore, che su quella sinistra. A Solopaca si ha notizia di ritrovamenti di numerose amigdale e di un coltello di selce lattea con punta tagliata a sbieco, mancante di codolo, a due facce, l'una concava, convessa l'altra. Armille, cinturoni, frammenti vari di terracotta dall'età del bronzo sono affiorati in superficie in località Volla, Sommaria, Santianni. Alla Volla (la zona poco lontana dal Calore è così denominata per la presenza di una sorgente d'acqua minerale) è stato trovato, tra l'altro, un cinturone d bronzo di guerriero italico (VIII o VII sec. a.C.) di buona fattura con aggancio a due fibbie decorate (una è andata perduta. Esso faceva parte di un corredo funebre ( i pezzi di un corredo funerario erano oltre il cinturone, la fibbia ed il mantello, la punta del giavellotto e la spada che, contrariamente agli altri oggetti, era di ferro. In Santianni nel 1978 fu trovata una ciotola del VII sec. a.C. ed un'armilla databile VIII e VII sec. a.C. in bronzo (con una certa percentuale di rame) e nella sua struttura circolare erano inseriti anelletti come elementi decorativi. Se ne rivennero solo tre, ma in origine erano di più. I reperti, quasi certamente facevano parte di un corredo funebre in quanto nel luogo non si sono trovate tracce di strutture murarie. |