Il processo verbale di ogni seduta consiliare è redatto a cura del Segretario che, per una più puntuale verbalizzazione dei singoli interventi, può avvalersi dell'ausilio di una registrazione degli stessi. Tale registrazione deve essere sospesa ogni volta che chi presiede la seduta consiliare ritenga che la discussione debba aver luogo al di fuori di qualsiasi verbalizzazione. Il verbale deve contenere per ogni deliberazione i punti principali della discussione e deve indicare le modalità e l'esito delle votazioni, con indicazione degli astenuti, dei contrari, delle schede bianche e delle schede nulle. Ogni Consigliere ha diritto di chiedere, nel corso della seduta, che nel verbale si facciano constare il suo voto e brevi dichiarazioni circa le motivazioni dello stesso; i Consiglieri possono altresì richiedere al Segretario che i loro interventi vengano riportati integralmente a verbale, previa consegna allo stesso, nella medesima seduta, del testo scritto dei predetti interventi. La parte del verbale relativa alla seduta segreta è redatta in modo da conservare, più concisamente possibile, menzione di quanto viene discusso e deliberato. I verbali sono sottoposti all'approvazione del Consiglio, di norma, in una seduta successiva a quella a cui si riferiscono; i verbali si danno per letti, qualora nessun Consigliere ne richieda la lettura; essi devono essere posti a disposizione dei Consiglieri almeno cinque giorni prima di quello della seduta in cui saranno sottoposti ad approvazione. Sul processo verbale non è consentito ai Consiglieri prendere la parola, se non per proporre rettifiche o per correggere l'espressione del proprio pensiero o per fatto personale. La proposta di rettifica si intende accolta a meno che uno o più Consiglieri vi si oppongano; in tal caso decide il Consiglio con votazione per alzata di mano. |