Torre del Greco ha legato il suo sviluppo umano, sociale, civile e culturale all'agricoltura, all'artigianato, al commercio ed al lavoro sul mare. Il suo territorio si è delineato nei secoli per l'azione del Mare e del Vesuvio, i due grandi soggetti della natura che la città vuole vedere, nello sviluppo di un rapporto armonioso, sempre più come amici e sempre meno come nemici. L'amenità dei luoghi, la mitezza del clima, la fertilità del suolo, attirarono sin da epoca romana, patrizi di altissimo rango che vi fecero costruire ville e terme di grande bellezza, dando ai villaggi di Sola e Calastro, antico borgo di pescatori, una dimensione particolare. Dalla fusione dei due villaggi è nata la "Turris Octava" dei nostri padri, che rafforzando l'antico patto di amicizia col mare ha temprato la nostra gente al lavoro, all'intrapresa, al sacrificio, allo spirito di avventura, determinandone il decollo umano, sociale ed economico. E' andata via via crescendo con l'economia il carattere fiero e il senso di libertà della nostra gente che nel 1699 si è riscattata dal dominio feudale, scrivendo una pagina di altissima civiltà, e con il riscatto, la città ha ritrovato nuovi stimoli, intensificando in tutto il Mediterraneo la pesca del corallo e della spugna con una flottiglia di oltre 400 barche. Cantieri, barche, marinai, maestri d'ascia e carpentieri hanno imposto la città non solo come uno dei grandi centri produttivi della nostra regione, ma anche come asilo e meta felice di uomini di pensiero, di artisti, di statisti, di nobili che sulle orme dei romani, nel '700 l'hanno riscoperta costruendovi dimore di grande bellezza. Nel 1794 la città distrutta quasi completamente dal Vesuvio, ma guidata da quel Parroco Santo che fu il Beato Vincenzo Romano - che sollecitò con energia non sussidi per sopravvivere ma materie prime per ricostruire la chiesa e la città - è stata sostanzialmente riedificata dalla volontà e dalla fede dei torresi, virtù che suffragano il motto "Post Fata Resurgo". Nel 19° secolo Torre del Greco si è data un vitale sbocco economico grazie alla genialità e alla creatività dei suoi cittadini che si imposero nel mondo come maestri e incisori insigni nell'arte del corallo e dei materiali affini, arte che, sviluppandosi in una corale partecipazione. ha promosso altre forme di espressione artistica. In epoca più recente poi i coltivatori torresi hanno dato vita ad una originale attività floricola che si è affermata vigorosamente nei mercati del settore. Nel redigere questo statuto, che è l'espressione più alta dell'autonomia del Comune, che si fonda sull'autonomo divenire della Comunità e sulla partecipazione dei cittadini all'amministrazione, Torre del Greco si richiama fortemente alle sue tradizioni, alla sua storia, alla sua vocazione di laboriosità, al suo spirito di solidarietà alla sua capacità di "risorgere", per poter delineare un futuro che sappia riconiugare la sua vocazione marinara, le sue aspirazioni culturali. Parlando di città non si intende riferirsi solo a quella delineata dai confini territoriali, ma alla più vasta città che vede i nostri concittadini, in America, in Australia, in Asia, nel mondo, contribuire, sempre nel nome di Torre del Greco, allo sviluppo delle comunità ospitanti, emergendo per laboriosità, capacità, ingegno. In questo contesto la città di Torre dei Greco intende, anche sulle direttrici segnate dallo Statuto, riaffermare la sua vocazione centrale non solo per specificità produttiva, culturale ed economica, ma quale punto di riferimento di più vasti interessi umani e civili. |