1) Il territorio del Comune si estende per 17,6024 kmq, confina con i Comuni di Bergantino (RO), Ostiglia (MN), Cerea (VR) e Borgofranco sul Po (MN). Memorie storiche che aiuteranno i nostri posteri a non perdere la propria identità L'etimo Melara deriva verosimilmente dal latino "loca Mellaria" ossia luoghi del miele ed in tutti i documenti dei secoli posteriori questo luogo e fondo, posto tra il fiume Po ed il Tartaro, assumeranno la denominazione di: Mellaria, Mellara, Melara Po ed infine Melara. Lo storico Plinio il Giovane (70 d.C.) cita nella sua "Naturalis Historia" gli abitanti di Ostiglia i cui inquilini erano dediti alla coltivazione e lavorazione del miele; è questo il primo accenno ai primi abitanti riferendosi chiaramente ai nostri luoghi. I primi insediamenti umani del territorio di Melara, attribuibili a gruppi celtici o etruschi risalgono alla Preistoria e precisamente al: - Periodo Protostorico - Età del Bronzo (1500 a.C.) Nel villaggio terramaricolo, che si trova nell'alveo del fiume Po, in località Mariconda, sono stati trovati oggetti di notevole interesse archeologico; - Periodo Romano :Dal 224 a.C. al 476 d.C. Numerosi luoghi soprattutto in località Arginone e S.Stefano, testimoniano la presenza di reperti archeologici appartenenti a questa epoca; - Periodo Longobardo - Di quest'epoca non esistono tracce trovate nel territorio ma si presume che la zona fosse sotto giurisdizione longobarda, come gran parte del Nord fino all'anno 603; - Periodo Benedettino - Precedente al 981 e sino al 1115. Il primo documento che parla dei nostri luoghi è datato 30 settembre 981, quando Ottone II conferma, su istanza di Adelaide Imperatrice, al monastero di S.Salvatore di Pavia i beni donati da lei e da suo marito Ottone I..Il 12 aprile 999 la stessa imperatrice riconferma , separatamente, allo stesso monastero la donazione della corte di Melara, precisandone i confini. A conferma dei privilegi della corte vi è la sentenza della contessa Matilde di Canossa dell'anno 1106. - Periodo Vescovile - Il periodo benedettino termina il 25 novembre 1155 quando Cencio, abate del Monastero di S.Salvatore di Pavia concede in enfiteusi perpetua, col beneplacito di Papa Anastasio IV, al Vescovo di Ferrara Griffo, tutta la corte di Melara. Negli anni 1215, 1259 e 1294 sono emanati i primi ordinamenti dei Vescovi di Ferrara sul nostro territorio, poi sfociati in Statuti il 4 marzo 1315 per ordine del Vescovo fra Guido. Il 25 luglio 1266 l'abate Lanfranco ed i monaci di Pavia, alienano al Vescovo di Ferrara Alberto Pandoni, con autorizzazione pontificia ogni diritto, onore e giurisdizione, terre e possessioni che il monastero ha nel distretto di Ferrara. Il dominio vescovile su Melara cessa a seguito dell'istrumento del 22 giugno 1393 quando il Vescovo di Ferrara, Nicolò de' Roberti concede in feudo le terre e decime al marchese Alberto d'Este. - Periodo Estense - Il 13 aprile 1434 avviene la prima visita pastorale del paese per opera del beato Giovanni Tavelli da Tossignano. Nel 1445-1450 prime arginature estensi del Po. Nel 1448 nuova investitura di Melara concessa a Borso d'Este. Nel 1475 Andrea Ferraguti, cancelliere del duca Ercole I° d'Este è investito del fondo di S.Stefano, che passeranno alla famiglia Lardi nel 1531 ed a Francesco Villa nel 1599. Nel 1492 parte del territorio di Melara viene concesso a Giacomo Sacrati di Ferrara ed al conte Villa nell'anno 1566. A seguito della mancata successione diretto di Alfonso II d'Este avviene nel 1598 la Devoluzione del territorio ferrarese alla Santa Sede, dando inizio al successivo periodo papale. - Periodo Pontificio - Primi statuti pontifici nell'anno 1608 che sopprimono quelli del 1315. Nel 1675 Decreto istitutivo del mercato franco di Melara, tuttora incastonato sopra l'arco Chigi, legato pontificio del tempo. Nel novembre 1705 posa della prima pietra della Chiesa Arcipretale di Melara dedicata a S.Materno. Nel 1757 per regolamentare le acque proveniente dal mantovano viene stipulato il famoso Trattato di Melara. Nel 1780 affondano le radici presunte del carnevale di Melara. - Periodo Napoleonico - Dal 1796 al 1815 Melara segue le vicende napoleoniche, prima appartenendo al Dipartimento del Mincio e poi del Basso Po. In questo periodo le insorgenze antigiacobine portano all'incendio della rocca con relativo archivio e spostamento per ragioni di sicurezza della sede municipale nella piazza del centro. - Periodo Austriaco - Con l'art.III del Congresso di Vienna del 1815 viene aggregata la traspadana ferrarese all'Impero d'Austria ed alla neonata provincia di Rovigo, distretto V di Massa Superiore. Nel 1819 seguirà anche lo smembramento dalla diocesi di Ferrara. Prima visita pastorale di mons. Pio Ravasi nel 1825. Distruzione della rocca medievale nel 1857 - Periodo Italiano - Nell'anno 1866 cessa il periodo Austriaco con l'occupazione del territorio di Melara del general Cialdini e relativa annessione al Regno d'Italia. Nel 1867 primo libro che parla dei nostri paesi ad opera dei fratelli Fermo e Giuseppe Bellini, seguiranno Tito Tosi nel 1878 e don Sante Magro nel 1924. Nel 1932 consacrazione della Chiesa. - Il 2 giugno 1946 Repubblica Italiana. - Il 1/1/1948 Costituzione Italiana - Statuto della Regione Veneto con legge 22/5/1971, n.340 B.U.R. n.8/1971 2. Il palazzo civico, sede comunale, è ubicato in piazza Bernini n.1 3. Le adunanze degli organi collegiali si svolgono normalmente nella sede comunale; esse possono tenersi in luoghi diversi in caso di necessità o per particolari esigenze. BIBLIOGRAFIA: - FERMO E GIUSEPPE BELLINI: Inedite memorie storiche sopra i castelli di Melara e Bergantino, Lendinara, 1867; - TITO TOSI: Memorie sul Comune di Melara, Mantova, 1878; - ADRIANO FRANCESCHINI: a) Giurisdizione episcopale e comunità rurali altopolesane: Bergantino, Melara, Bariano, Trecenta (sec.X-XIV) Bologna, 1986; b) Giurisdizione episcopale e comunità rurali altopolesane Bergantino, Melara, Bariano tra Gonzaga Vescovi ed Estensi (1393-1458), Bologna, 1999. |