Statuto Comune di Bolzano

2. Non possono comunque essere indetti Referendum consultivi:
a) su questioni in contrasto con gli obbiettivi e le finalità del presente Statuto, come indicati all'art. 5;
b) su atti inerenti alla tutela delle minoranze;
c) sullo Statuto e i Regolamenti comunali da esso previsti;
d) sul bilancio preventivo e il conto consuntivo;
e) sui provvedimenti e le materie relative a tributi locali e tariffe, espropriazione per pubblica utilità, designazioni, nomine, status dei dipendenti comunali;
f) sui provvedimenti concernenti mutui, emissione di prestiti, costituzione o partecipazione ad istituzioni, aziende speciali, società per azioni a prevalente capitale pubblico locale;
g) sugli atti e i provvedimenti meramente esecutivi di leggi statali, regionali e provinciali; i provvedimenti contingibili e di urgenza del Sindaco;
h) le materie nelle quali il Consiglio comunale debba esprimersi obbligatoriamente entro termini stabiliti per legge. Non sono ammissibili quesiti referendari che per il loro contenuto e il loro oggetto non consentano al corpo elettorale di manifestare in modo univoco e netto il proprio parere. Non possono essere sottoposti a nuovo referendum i provvedimenti, gli atti e comunque i quesiti che siano già stati oggetto di referendum negli ultimi quattro anni.

3. Il referendum viene indetto dal Sindaco quando ne facciano richiesta almeno 4000 cittadini elettori iscritti alle liste elettorali per l'elezione del Consiglio comunale. Il quesito oggetto della richiesta di referendum deve essere formulato in modo sintetico e chiaro, tale da non consentire nè fraintendimenti nè equivoci.

4. Il Sindaco è altresì tenuto ad indire il referendum consultivo quando sia richiesto, con apposita deliberazione, dalla Giunta all'unanimità, dal Consiglio comunale a maggioranza assoluta dei componenti espressa con voto palese, da almeno tre Consigli di circoscrizione con voto assunto secondo le stesse modalità previste per la richiesta del Consiglio comunale.

5. L'indizione del referendum è tuttavia condizionata all'esito positivo del giudizio di ammissibilità del quesito referendario. Il giudizio di ammissibilità spetta ad un collegio di cinque esperti di cui tre nominati dal Consiglio comunale fuori dal proprio seno, uno nominato dal Presidente della Giunta provinciale ed uno nominato dal Presidente del Tribunale fra i magistrati in servizio o in quiescenza del distretto giudiziario.

6. Il Regolamento disciplina modi e forme del giudizio di ammissibilità nonchè ogni altra norma necessaria all'attuazione della presente disposizione. Spetta altresì al regolamento definire anche forme adeguate di pubblicità per la consultazione referendaria.

7. L'Amministrazione è vincolata ad adeguarsi ai risultati del referendum qualora ad esso abbia partecipato almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto e sia stato approvato dalla maggioranza dei votanti. Ove sia necessario il Sindaco, entro un mese dalla proclamazione del risultato, iscrive all'ordine del giorno del Consiglio la proposta di adozione dei provvedimenti conseguenti. In ogni caso entro lo stesso termine il Consiglio è tenuto a prendere ufficialmente atto dei risultati del referendum.