La città si narra sia stata fondata dal prode Achille, immortalato sul gonfalone civico in groppa ad un cavallo rampante. L'eroe giunto sul sito, fondò la città con un nome che recava omaggio alla propria madre, Teti: Teate. L'antica Teate fu centro osco e divenne intorno al X secolo a.C. città principale delle tribù dei marrucini. Fedele a Roma durante le guerre sannite, fu un importante centro della romanità. In seguito confluì sotto l'esarcato bizantino di Ravenna, nei ducati longobardi di Spoleto e Benevento, e, infine, nel contado normanno. Alfonso V d'Aragona la insignì del titolo di capoluogo dell'Abruzzo nel XV secolo, concedendole il diritto di battere moneta. L'ordine religioso dei Teatini è così chiamato poiché fu costituito a Chieti nel 1524 da Paolo IV, che fu arcivescovo della città prima di salire al Soglio Pontificio. Chieti ha dato, inoltre, i natali a San Camillo De Lellis, fondatore dei Chierici Regolari degli infermi, e ad Alessandro Valignani, gesuita missionario ed esploratore in Cina, India e Giappone. Della città romana restano delle magnifiche terme, in parte scavate nella prospiciente collina d'arenaria. Nel sistema è ricompresa una possente cisterna di metri 60x14, suddivisa in nove vani con volte a botte; serviva per l'approvvigionamento idrico sfruttando le fonti presenti nella collina. Nei bagni è tutt'ora visibile un magnifico pavimento musivo raffigurante un delfino attorno ad un tridente e due ippo-campi. Le terme erano un luogo pubblico molto apprezzato dai romani, soprattutto in età imperiale. Esse prevedevano varie strutture: oltre ai bagni (frigidarium, tepidarium e calidarium), c'erano l'apoditerio (spogliatoio), il laconico (sorta di sauna) e il destrictorio, per le pulizie. Occhio, inoltre, ai resti del teatro, in via Pianell, e ai tre tempietti romani, di cui due gemelli. Nobile teatino d'epoca romana fu Asinio Pollione, storico, letterato e condottiero, amico di Augusto e di Virgilio, fu colui il quale promosse l'apertura della prima biblioteca pubblica della storia! Immerso nella lussureggiante Villa Comunale, l'ottocentesca neoclassica Villa Frigeri ospita il Museo Archeologico Nazionale, il più importante della regione. Il Museo vanta notevoli collezioni romane ed italiche. Occhio al guerriero di Capestrano: è una delle più alte testimonianze della cultura osco-umbra; fu rinvenuto casualmente da un contadino e ribattezzato mammocce, fantoccio, per la strana foggia (in particolare il guerriero indossa uno stranissimo cappello a larghe tese). Il bel Palazzo Martinetti-Bianchi ospita il Museo d'Arte Costantino Barbarella dedicato all'illustre scultore teatino. La Cattedrale di San Giustino è antichissima. Fu edificata sul Tempio di Ercole nel IV secolo, distrutta da Pipino il Breve e riedificata da Teodorico, venne ricostruita nell'XI secolo dopo un crollo. Occhio al paliotto settecentesco dell'altare maggiore, opera dello scultore Sammartino. La città vanta edifici religiosi di sicuro interesse: occhio al gotico angioino di Sant'Agata, il rosone trecentesco della chiesa di San Francesco, al bel portale di Santa Maria della Civitella, sorta nel 1294 presso i resti della rocca dell'antica Teate. La bella Porta Pescara, duecentesca, è l'unica sopravissuta delle antiche nove porte teatine. È una mirabile testimonianza dell'architettura angioina. Prelibati salumi teatini! La ventricina è un salame aromatizzato col peperoncino, il finocchietto e la scorza d'arancia. La tomasella ha un ricco impasto impreziosito con formaggio e uova. |