Occhio al magnifico Duomo di San Zeno, con la tomba del poeta pistoiese stilnovista Cino da Pistoia ed il magnifico Dossale di San Jacopo, capolavoro dell'arte orafa del duecento. Forse è Pistoia la madre dell'incredibile campanilismo e "fazionismo" toscano? Di sicuro la prima divisione fra Bianchi e Neri è avvenuta qua! Pistoia, che toponomastica! Via Abbi Pazienza, sembra che derivi da un verso scritto su di una pietra murata sopra una fontana: L'omo si muta. - Perchè? - Per lo meglio. - Abbi pacienza. Gli autori sarebbero stati gli esiliati dalla città nell'ambito dei noti scontri fra Bianchi e Neri ma... c'è anche un'altra spassosa tesi. Nel sanguinoso medioevo, un sicario accoltellò un tizio per sbaglio e gli gridò beffardo il motto. Mi raccomando, durante gli incontri d'affari... mantenete sempre la massima lucidità! Presso il bell'oratorio dei Ss. Giusto e Lucia si riuniva la Congrega dei Pagliosi, così chiamati per il fiasco di vino che ognuno recava con sé e al quale si beveva prima delle riunioni. Saranno state riunioni molto divertenti! Il bel Palazzo Rospigliosi, così nominato per l'omonima nobile famiglia pistoiese, che fra l'altro diede i natali a papa Clemente IX (1667), ospita un'originale collezione: il Museo del Ricamo, in onore della forte tradizione tessile di tutta la zona. Pistoia Citta d'Artisti! E' la città del celeberrimo scultore novecentesco Marino Marini e della sua poetica gioiosa e liberatoria. Pistoia ha dato i natali al padre del neorealismo architettonico, Giovanni Michelucci, che nella sua opera fondeva elementi di tipo razionalista e brutalista. Un centro a lui dedicato è attivo presso il Palazzo Comunale. Visitate la casa studio di Fernando Melani, sorta di Vittoriale di un comunista, artista dissacratore, materialista ed in tuta blu da elettricista, a riprova della sua adesione fisica alla condizione d'artista! La chiesa di Sant'Andrea vanta un pulpito di Giovanni Pisano, ritenuto da molti il capolavoro dell'artista, per fino superiore a quello del Duomo di Pisa. L'Ospedale del Ceppo, con portico di Michelozzo e fregi policromi di Giovanni della Robbia, deve il suo nome al tronco cavo usato anticamente per raccogliere le offerte. Nel 1786 si tenne un sinodo promosso dai vescovi Scipione Ricci e Pietro Tamburini, dal quale sarebbe dovuto derivare un'evoluzione della chiesa in senso giansenista. Tale dottrina, austera e rigorosa, proponeva una sorta di mediazione fra protestantesimo e cattolicesimo sui temi del libero arbitrio, grazia e predestinazione; influenzò, sebbene bollata dalla chiesa, molti intellettuali, come Alessandro Manzoni e Blaise Pascal. |