Trieste multietnica: Nonostante le difficoltà e la particolare storia della città abbiano messo a dura prova il multiculturalismo e la convivenza, la città conserva ancora il suo carattere multietnico, proprio di un porto di confine di un regno pluri-nazionale quale era il regno austro-ungarico, di cui Trieste era la principale via sul mare. Trieste letteraria! Qui è nato il grande Italo Svevo che con drammatica lucidità smaschera i miti di una società alienante e canta la nevrosi, come epifenomeno di una psiche libera e libidica di una coscienza, quella di Zeno, che - lungi dal patologizzarsi - non vuole piegarsi ai conformismi esteriori. Triestino è anche Umberto Saba cantore della melanconia del quotidiano, di Trieste, dei caffè fumosi, delle sue strade, delle donne amate e dell'eterna speranza, che il poeta sempre sa sarà frustrata, di un domani migliore. Claudio Magris è germanista e scrittore, figlio di questa grande tradizione Triestina, Premio Strega con Microcosmi (1997). Il Carso che maestoso domina Trieste è stato cantato da Scipio Slataper, morto proprio su quelle montagne combattendo per l'Italia durante il I conflitto mondiale. Carpinteri e Faraguna sono una coppia affermata di penne vernacolari, racconta-storie di novelle giuliane e di una umanità "balcanica" dove convivono elementi veneti, slavi e turchi. A Trieste ha vissuto James Joyce, fra i più grandi scrittori del novecento, amico di Svevo, qui lavorò come insegnante d'inglese. La bella Cattedrale di San Giusto domina, dall'omonima collina, la città! I passamano che scorrono ai lati delle stradine che s'inerpicano su in cima servono come aiuto ai passanti durante le fredde giornate spazzate dalla famigerata bora che soffia anche a 150 km/h! I caffè di Trieste! La città asburgica fu una delle prime in Europa dove si diffuse l'abitudine di bere il caffè e discorrere di attualità nei ritrovi cittadini. Tale costume è propriamente turco, e gli austriaci, fra i primi ad entrare in contatto con questi ultimi, adottarono quest'uso e lo diffusero nell'impero. Storici caffè triestini... il Tommaseo, il Caffè degli Specchi, il Tergesteo, il San Marco e lo Stella Polare. Il Museo Ferroviario di Trieste, ospitato nella stazione restaurata di Campo Marzio, è una delle raccolte più fornite sull'argomento in Italia. La collezione traccia una completa analisi storica della nascita e dell'evoluzione di questo sistema di trasporto e delle ricadute positive che le ferrovie hanno avuto nello sviluppo della società industriale. Il museo organizza, inoltre, escursioni sui treni d'epoca nei dintorni di Trieste. Un forte colpo d'occhio scenografico allieta il visitatore che si affaccia in Piazza Unità d'Italia, cuore di Trieste. Al centro della spianata sorge una bella fontana che raffigura i quattro continenti, giacché all'epoca della sua costruzione, nel 1751, l'Australia non era ancora stata scoperta. Notevoli i palazzi che vi si affacciano: il Palazzo del Governo, il Palazzo Comunale, Palazzo Stratti e Palazzo Pitteri, storica sede dei Lloyd di Trieste, la più antica compagnia di navigazione d'Italia, datata 1830. L'Orto Lapidario è uno squisito giardino romantico allestito sulla falsariga delle tele di Lorrain, dove sono sistemati reperti archeologici, busti, sarcofagi, soprattutto di epoca romana, testimonianze dell'antica Tergeste, come si chiamava Trieste. Un delizioso tempietto è il monumento funebre del grande archeologo e storico dell'arte Winckelmann. Il grande studioso fu colui a cui si deve la cronologizzazione dei periodi storico artistici e degli stili; studiò lungamente l'arte degli antichi ed ottenne incarichi di prestigio presso vari stati tedeschi, a Roma e a Vienna. Morì assassinato da un ladro che lo voleva derubare a Trieste, dove era di passaggio dopo essere stato premiato per i suoi meriti nella capitale asburgica. Il Castello di Miramare, voluto dall'Arciduca Massimiliano d'Asburgo, poi Imperatore del Messico, si staglia in un bellissimo parco all'italiana e riserva naturale protetta, dominando una costa dall'incredibile valore paesistico. Il Castello è una delle testimonianze più eminenti dello stile dell'epoca e delle decorazioni biedermeieir, che caratterizzano le arti decorative nel mondo tedesco durante l'ottocento. Trieste e il teatro: sono qui nati Giorgio Streheler, grande regista e cofondatore del Teatro Piccolo di Milano e Pietro Garinei, commediografo, coautore con l'amico Giovannini di musical come il Rugantino e Aggiungi un posto a tavola. Trieste ed il calcio d'antan: Nereo Rocco, inventore del catenaccio ed allenatore di un Milan due volte Campione d'Europa; Cesare Maldini, fortissimo giocatore e poi ct della nazionale, e Ferruccio Valcareggi, allenatore della nazionale Campione d'Europa nel 1968. La Risiera di San Sabba, presso Trieste, è un monumento al dolore e alla furia nazista, unico campo di concentramento, in Italia. E' stata dichiarata monumento nazionale e all'interno è organizzato uno struggente museo. La bella chiesa di San Silvestro è la più antica chiesa cittadina. Molti beni ecclesiastici furono liquidati nell'ottocento per ragioni di cassa; la chiesa venne così acquistata dalla comunità svizzera che l'ha adibita al culto evangelico. La cucina triestina risente fortemente dell'influenza asburgica (anche ungherese), con una spiccata caratterizzazione "marinara", che informa il gusto, a tutt'oggi, di tutta l'Istria e la Dalmazia croate. Provate gli scampi alla buzara, il gulash, il prosciutto con la cren (rafano) e lo strudel... non ve ne pentirete! |