Già importante centro romano, era una rilevante via di comunicazione verso il settentrione e porto di zatterieri, ovvero dei carichi di legnami che da qui lungo il Piave, raggiungevano tutta la pianura veneta. Il bel palazzo dei Rettori era la sede del governo veneziano della città. Belluno, da libero comune, si affidò al governo della Serenissima nel 1404. Piazza dei Martiri è il principale luogo d'incontro in città, da dove si sviluppa il liston, ovvero il passeggio cittadino. La Piazza si è sempre chiamata Campedèl (Campitello), sede di fiere e mercati, ed è stata poi rinominata in quanto sede dell'impiccagione di quattro martiri della Resistenza. Belluno è medaglia d'oro al Valor Militare per la lotta di liberazione. Il Borgo Piave è una delle zone più suggestive di Belluno, porto cittadino, dove attraccavano le zattere quando il Piave era navigabile. Lì c'è la bella chiesa di San Nicolò, patrono degli zatterieri. Occhio alla bella fabbrica gotica di Santo Stefano. Il campanile è impreziosito da un orologio diviso in ventiquattro ore, secondo l'uso tedesco del quattrocento. Porta Dojona, bella struttura militare, superstite di un complesso sistema difensivo e murario che cingeva la città. Il nome deriva dal vicino torrione, in francese donjon, dal quale deriva il nome anche della potente famiglia bellunese dei Doglioni, ai quali fra l'altro erano affidate le mansioni di gestione del sistema di difesa civico. Belluno città di fontane! La città è ricca di un sistema di fontane, tipico fra l'altro dell'area alpina, antiche e di notevole pregio, tali da costituire un simpatico itinerario: San Lucano, San Gioatà, Santa Maria dei Battuti e la Fontana della Motta. E' la città di Andrea Alpago, umanista letterato, traduttore di Avicenna direttamente dall'arabo! Nel 1806 Belluno è il capoluogo del Dipartimento della Piave, all'interno del Regno d'Italia creato da Napoleone. Il comune fa parte del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, importantissimo patrimonio naturalistico italiano di ben 31.512 ettari, istituito nel 1993. Nacque a Belluno Dino Buzzati, fra i più importanti scrittori italiani del novecento, autore del celebre Deserto dei Tartari, drammatico affresco del senso di straniamento e dell'illusoria ricerca di senso dell'Uomo. Fra il seicento ed il settecento la città si caratterizza per una notevole esuberanza artistica che si concretizza nella pittura di Gaspare Diziani e nella scultura ed arte applicata di Andrea Brustolon, i cui accessori, apprezzatissimi, si diffusero in tutta Italia. |