cantone IV di Casalbuttano: 1805 giugno 8 - 1809 dicembre 31
| Secondo il decreto datato 8 giugno 1805 il cantone IV del distretto I di Cremona del dipartimento dell'Alto Po aveva come capoluogo Casalbuttano e comprendeva i seguenti comuni: Alfiano ed Aspice, Barbiselle, Bettenesco, Carpaneta, Castelnovo Gherardi, Corte de' Frati, Gambina, Grimone, Grontardo, Levata, Persico, Prato, Quistro, Robecco, San Silo, Scandolara Ripa d'Oglio, Solarolo del Persico, Villanova, Campagnola, Casalbuttano, Casalsigone, Cavallara, Cignone, Corte de' Cortesi, Dosso Baroardo, Livrasco, Marzalengo, Monistirola (così per Monasterolo), Olmeneta, San Martino in Beliseto, San Vito, Ossalengo. Il cantone aveva una popolazione complessiva di 16125 abitanti (decreto 8 giugno 1805). | cantone IV di Casalbuttano: 1810 gennaio 1 - 1815
| In base al compartimento entrato in vigore dal 1 gennaio 1810, pubblicato in seguito alle concentrazioni dei comuni avvenute in attuazione del decreto 14 luglio 1807 il cantone IV di Casalbuttano del distretto I di Cremona del dipartimento dell'Alto Po era costituito dai seguenti comuni: Casalbuttano, Corte de' Cortesi, Robecco, San Martino in Beliseto, Corte de' Frati, Grontardo, Olmeneta, Scandolara Ripa d'Oglio, Persico (decreto 14 luglio 1807; decreto 4 novembre 1809). | Secolo XII - 1757
| Nella prima metà dell'XI secolo la famiglia dei da Casalbuttano eresse in questa località una struttura fortificata. Tra XI e XIII secolo il paese conobbe un processo di espansione decisivo all'esterno del castello e il nucleo abitato si sviluppò sia all'interno delle mura sia all'esterno del castrum. Le prime testimonianze dell'esistenza di un comune rurale risalgono al secolo XII: in un documento del 1196 è nominato il comune di Casalbuttano, mentre in una sentenza del 1251, emessa dal podestà di Cremona, compare il console del comune di Casalbuttano ed è citato il podestà dello stesso comune rurale; è probabile che il podestà fosse inviato dalla curia vescovile o dalla canonica detentrice dei poteri di honor et districtus sulla località (Schiavini 1983, pp. 23-29). Nel 1451 Casalbuttano è menzionato tra la terre, le ville e i luoghi "que nunc obediunt civitati Cremone", afferenti alla Porta Pertusio (Elenco delle "terre" sottoposte alla giurisdizione di Cremona, 1451). Casalbuttano è citato tra i comuni del Contado di Cremona nel 1562 ("Repertorio delle scritture dell'abolito Contado") ed elencato sempre tra i comuni del Contado nel 1634 (Oppizzone 1644). Nel "Compartimento territoriale specificante le cassine" del 1751 Casalbuttano era una comunità della provincia superiore del Contado cremonese, dato confermato anche dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento, datate 1751 (Compartimento, 1751; Risposte ai 45 quesiti, cart. 3057). Verso la fine del 500 la popolazione era di circa 1800 abitanti, nel 1624 si contavano circa 2040 anime; dopo la peste del 1630 gli abitanti erano circa 1880, mentre nel 1673 erano 2300 (Guazzoni 1983, p. 58). Dai Capitoli et ordini con li quali s'havrà a governare la comunità et terra di Casalbuttano, compilati nel 1612 dal dottor Cristoforo d'Aragona, podestà di Pizzighettone, su incarico del Magistrato Ordinario, apprendiamo che fino a quel momento la comunità era stata governata da 24 deputati perpetui. Secondo i nuovi ordinamenti invece fu stabilito che la comunità doveva eleggere ogni quattro anni dodici deputati, di cui almeno quattro poveri. Ogni anno il governo del comune era affidato a tre deputati scelti tra i dodici; nel corso di un quadriennio tutti i dodici deputati quindi amministravano il comune; i deputati si riunivano al suono della campana nell'edificio detto la Palazzina. Altre figure amministrative previste dai nuovi ordinamenti erano il cancelliere e il ragionato. La pretura feudale di Casalbuttano aveva giurisdizione anche su Bordolano e Ossolaro, infeudate rispettivamente ai marchesi Del Maino e ai conti Crivelli. Casalbuttano fu infeudata ai conti Schinchinelli nel 1627 (Bellardi 1983, pp. 138-139). Dalle risposte ai 45 quesiti emerge che il consiglio generale, costituito da tutti gli interessati rurali si riuniva in occasione dell'imposizione delle tasse, per i rendiconti annuali e per l'elezione del tesoriere; l'amministrazione degli affari ordinari era affidata al consiglio particolare costituito dal regio assistente, che era il podestà feudale o il suo luogotenente, dai dodici deputati che rappresentavano il corpo della comunità e dal cancelliere. Per l'elezione dei dodici deputati che avveniva ogni quattro anni, il corpo dei deputati uscenti nominava 24 persone del comune ritenute particolarmente abili; la lista, compilata dal cancelliere, veniva portata al feudatario che nominava otto persone alle quali ne univa altre quattro scelte tra i deputati uscenti. Il governo del patrimonio comunitario e l'esecuzione degli ordini erano affidate a tre dei deputati, due nuovi e uno vecchio, in modo tale che in un periodo di quattro anni tutti e dodici svolgessero per un anno le mansioni indicate. Il cancelliere redigeva le pubbliche scritture e conservava presso di sè le carte del comune. Il tesoriere che espletava tutte le mansioni relative alla riscossione delle imposte era nominato con incarico triennale. Alla metà del secolo XVIII il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà feudale residente a Cremona, sostituito in loco da un luogotenente, e a quella del podestà di Cremona: il console tutore dell'ordine pubblico prestava giuramento sia alla banca del feudo, sia alla banca criminale della provincia superiore della curia pretoria di Cremona (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3057). | 1757 - 1797
| Nel Compartimento territoriale dello Stato di Milano, pubblicato con editto del 10 giugno 1757, risulta inserito nella delegazione VII della provincia superiore di Cremona (editto 10 giugno 1757). Nel compartimento territoriale della Lombardia austriaca, pubblicato con editto del 26 settembre 1786 apparteneva alla delegazione VII della provincia di Cremona (editto 26 settembre 1786). | 1798 - 1815
| Secondo la legge emanata in data 1 maggio 1798 Casalbuttano era capoluogo del distretto 14 di Casalbuttano del dipartimento dell'Alto Po (legge 1 maggio1798). Secondo la legge emanata in data 26 settembre 1798 Casalbuttano era capoluogo del distretto XIV di Casalbuttano del dipartimento dell'Alto Po (legge 26 settembre 1798). Secondo la compartimentazione della Repubblica Cisalpina pubblicata con la legge emanata in data 13 maggio 1801 Casalbuttano era uno dei 142 comuni del distretto I di Cremona del dipartimento dell'Alto Po (legge 13 maggio 1801). Con il decreto emanato in data 8 giugno 1805 il comune di Casalbuttano in applicazione della legge del 24 luglio 1802 e in virtù dei 2321 abitanti fu classificato come comune di III classe e fu capoluogo del cantone IV di Casalbuttano del distretto I di Cremona del dipartimento dell'Alto Po (legge 24 luglio 1802; decreto 8 giugno 1805). In base al compartimento entrato in vigore dal 1 gennaio 1810, pubblicato in seguito alle concentrazioni dei comuni avvenute in attuazione del decreto 14 luglio 1807, nel comune denominativo di Casalbuttano furono concentrati comuni di Casalbuttano e San Vito. Il comune aveva una popolazione complessiva di 2872 abitanti (decreto 14 luglio 1807; decreto 4 novembre 1809). | 1816 - 1859
| Nel compartimento territoriale delle provincie lombarde del 1816 Casalbuttano faceva parte del distretto V di Robecco della provincia di Cremona (notificazione 12 febbraio 1816). Nel compartimento del 1844 Casalbuttano era un comune con convocato del distretto V di Robecco (notificazione 1 luglio 1844). Nel 1853 Casalbuttano, comune con convocato e una popolazione di 4011 abitanti, fu inserito nel distretto IV di Robecco della provincia di Cremona (notificazione 23 giugno 1853). | distretto 14 di Casalbuttano: 1798 maggio 1 - 1798 settembre 25
| Secondo la legge datata 1 maggio 1798 il distretto 14 che aveva come capoluogo Casal Buttano comprendeva le seguenti comunità: Casal Buttano, San Gervaso, San Vito, Cavallara con Mancapane, Polengo con Casarosio, Licengo con Castelletto Anghinore, San Martino in Beliseto con Borgo nuovo Capello, Marzalengo, Dosso Bervardo (così per Baroardo), Livrasco con Cà de' Stirpi, Breda de' Bugni con Castagnino Secco, Castelnuovo del Zappa Corrado, Ossolaro, Cortetano con Valcarengo, Costa Sant'Abramo con Cura d'Affaitati, Ossolengo con Costa Santa Catterina, Pozzaglio, Casal Sigone; Olmeneta con Trechina, San Martino delle Ferrate e Cà del Botto; Villa nuova con Brazzoli, Grimone, Robecco, Manasterolo (così per Monasterolo) con Gallarano, Campagnuola, Corte de' Cortesi con Cantonada, Cignone, Bordolano con Crotta nuova di Bordolano, Castel Visconti, Mirabello (legge 1 maggio 1798). | distretto XIV di Casalbuttano: 1798 settembre 26 - 1801 maggio 12
| Secondo la legge datata 26 settembre 1786 il distretto XIV del dipartimento dell'Alto Po che aveva come capoluogo Casalbuttano comprendeva i seguenti comuni: Casalbuttano, San Gervaso, San Vito, Cavallara con Mancapane, Pollengo con Casalorzio, Licengo ed uniti, San Martino ed uniti, Marzalengo, Dosso Baroardo, Livrasco con Ca de' Sterpi, Breda de' Bugni ed uniti, Castelnovo del Zappa Corrado, Ossolaro, Cortetano con Valcarengo, Costa Sant'Abramo con Cura de' Faitati, Ossolengo ed uniti, Pozzaglio, Casalsigone, Olmeneta ed uniti, Villa nuova con Brazzoli, Gremone, Robecco, Monestirolo con Gallarano, Campagnola, Corte de' Cortesi con Cantonada, Cignone, Bordolano ed uniti, Castelvisconte, Mirabello, Picenengo, Boschetto, Quartier Sant'Ambrogio (legge 26 sttembre 1786). | Bibliografia
| Bellardi 1983: Angela Bellardi Cotella, Il Sei e il Settecento in Valerio Guazzoni (a cura di), Casalbuttano, Casalmorano, Cassa rurale e artigiana di Casalmorano, 1983; Guazzoni 1983: Valerio Guazzoni, Il Cinque e il Seicento in Valerio Guazzoni (a cura di), Casalbuttano, Casalmorano, Cassa rurale e artigiana di Casalmorano, 1983; Schiavini 1983: Juanita Schiavini Trezzi, Il Medioevo in Valerio Guazzoni (a cura di), Casalbuttano, Casalmorano, Cassa rurale e artigiana di Casalmorano, 1983. | |