Con la sconfitta del 23 marzo 1849 dell'esercito Sabaudo presso Novara per mano degli Austriaci si consuma la vita politica di Carlo Alberto che abdica a favore di Vittorio Emanuele II. Carlo, dopo aver inizialmente appoggiato una posizione conservatrice, aveva incominciato ad assumere un atteggiamento liberale tale da conquistarsi le simpatie dei patrioti che videro in lui colui il quale avrebbe potuto unire l'Italia, facendo guerra all'invasore austriaco; la qual cosa, in effetti, accadde con i moti del 1848, quando egli dichiarò guerra all'Austria. La sua sconfitta determinò la fine del progetto unitario. La Piramide Ossario della Bicocca ricorda i caduti in quella battaglia. Occhio al bel Castello, voluto da Gian Galeazzo Visconti nel trecento ed in seguito trasformato in prigione: si dice che qui si celi un fantastico cavallo disegnato da Leonardo e fuso in oro, per ordine di Ludovico il Moro, che qui venne arrestato. Novara è la città di Gaudenzio Ferrari, importante scultore e pittore della seconda metà del cinquecento, e di un ex presidente della Repubblica: Oscar Luigi Scalfaro. L'imponente quadriportico della Canonica è oggi sede di una ricca collezione museale voluta nell'ottocento dall'erudito, figlio di Novara, Carlo Francesco Frasconi che ricostruì interamente la storia della chiesa novarese. Il novarese è sempre stata una zona di rinomata produzione cerealicola, soprattutto riso, e tutt'oggi è una borsa merci specializzata per il commercio di cereali. Ammirate l'imponenza di Palazzo Bellini! Qui soggiornò Napoleone e Carlo Alberto firmò il documento attraverso il quale cedeva il trono a Vittorio Emanuele II. Di particolare pregio è il ciclo delle Storie di San Pietro Martire, nella barocca chiesa del Rosario, dipinto nel 1637 da Giovanni Mauro della Rovere detto il Fiammeghino, come ex voto, dopo che una terribile peste aveva flagellato la città. Alessandro Antonelli, l'architetto della Mole Antonelliana a Torino, ha lasciato il suo marchio di fabbrica anche a Novara. Un'ardita guglia ed una sinuosa cupola erette sopra la bella chiesa di San Gaudenzio, opera tardocinquecentesca del Tibaldi. Novara è chiamata la Città dei Sciavatin, poiché è sede della singolare Università dei Calzolai, antica istituzione fondata nel 1185 per promuovere la nobile arte. Un omaggio alla vocazione calzaturiera della città è la torre del maestoso Palazzo Natta, che ha la forma di un deschetto da ciabattino. Piazza Cesare Battisti è il cuore della città e non solo in senso lato! E' l'antica Piazza delle Erbe, teatro di un curioso episodio. Nel 1230 la gilda dei calzolai la voleva chiudere al pubblico e trasformarla in sede per le manifatture; una sommossa popolare impedì l'obbrobrioso progetto! Occhio al centro della piazza: c'è un segno che indica il centro geodemico (ovvero fisico) della città, inoltre sembra che sia anche... il centro magico ed alchemico di Novara! La colonna del lato destro di Vicolo Canonica è considerata un barometro naturale! Il particolare tipo di pietra di cui è fatta cambia colore al cambiar del tempo, segnalando quando piove e quando c'è il sole. |