Comuni Italiani Curiosità su Roma. Parliamo di: La fondazione di Roma e l'Impero, Adriano e Apollodoro, la Fontana di Trevi e la Dolce vita, le pasquinate, i Barberini e il Pantheon, il nobel Enrico Fermi, gli spaghetti alla carbonara e gli gnocchi alla romana

Appunti e Curiosità su Roma

La fondazione di Roma è avvolta nella leggenda. Il re di Alba fece gettare nel Tevere i suoi due nipoti, Romolo e Remo, discendenti dell'eroe troiano Enea. Furono salvati e allattati da una lupa. Romolo fondò così Roma nel 753 a.C.

L'Impero Romano, fra i più vasti della storia antica, si estendeva nel II secolo d.C. dalla Spagna e la Britannia fino alla Siria ed il nord Africa. La civiltà latina raggiunse all'apice del suo splendore vette in tutti i campi dello scibile.

La tipica decorazione romanica musiva dai colori sgargianti, diffusa in tutta Italia, detta cosmatesca, trae origine dai lavori della famiglia Cosmati, attivi in Santa Maria in Cosmedin a Roma.

Roma e il Cinema. Negli anni cinquanta e sessanta, Roma era la capitale del cinema in Europa, o meglio, il principale centro di produzione cinematografica del vecchio continente. A Cinecittà sono stati girati, oltre che i capolavori del cinema italiano di Fellini, De Sica, Pasolini, Visconti e Rossellini, colossal internazionali come Ben Hur, Spartacus, Cleopatra e Quo vadis?, e molti altri film ambientati nell'antica Roma che avevano molto successo ad Hollywood. Questo genere di film si chiama peplum o, come si dice in America, sword and sandal.
E' nato a Roma uno dei più grandi registi italiani di sempre, padre del genere spaghetti-western, apprezzato in tutto il mondo: Sergio Leone.
Il celebre compositore di musiche per film Ennio Morricone, oscar alla carriera, è anch'egli capitolino.
Attrice romana simbolo della stagione d'oro del cinema italiano è Anna Magnani, indimenticabile in Roma città aperta di Rosselini e Mamma Roma di Pasolini.
Insuperabili maschere comiche, ma non solo, epitomi della romanità, i grandi Alberto Sordi, Nino Manfredi e Aldo Fabrizi.
Anche Lina Wertmueller, Luigi Magni e Carlo Lizzani, importanti registi, sono romani.

La chiesa di Santa Croce in Gerusalemme custodisce le reliquie della croce di Gesù portate direttamente dalla terra santa da Sant'Elena.

Non fate mai arrabbiare il capo. Quando Adriano si accorse che il grande scultore Apollodoro aveva sbagliato la misura delle statue da collocare entro il tempio di Venere a Roma, lo fece condannare a morte.

Le precauzioni non sono mai troppe... ma a volte non servono! Domiziano ricoprì tutta la Domus Augustana di specchi per vedere sempre alle sue spalle, temendo di essere assassinato. In realtà venne poi ucciso nella camera da letto!

Dalla rupe tarpea presso il Campidoglio, gli antichi romani gettavano via i traditori. La rupe prende il nome da Tarpea, figlia del custode della rocca che, per amore del re sabino, tradì i romani favorendo l'assalto dei Sabini alla città eterna.

Non perdete presso la Galleria Borghese la scultura del Canova; modella d'eccezione fu Paolina Borghese, sorella di Napoleone che scandalizzò i benpensanti posando nuda per il grande artista neoclassico.

Nei millenni la città eterna si è dotata di una ricca collezione di fontane che caratterizzano fortemente l'immagine della città. La fontana dei Quattro Fiumi in Piazza Navona è il massimo capolavoro di Gian Lorenzo Bernini. Al padre si deve la non meno famosa Barcaccia, che chiude scenograficamente la sontuosa scalinata di Trinità dei Monti; la Fontana del Tritone e la Fontana delle Tartarughe ben testimoniano la fantasia mitologica di gusto antiquariale sempre viva presso le elites cittadine. La celeberrima Fontana di Trevi, nella quale si bagna la sensuale Anita Ekberg nella Dolce vita di Fellini, si edificò nel 1762 per chiudere l'Acquedotto dell'Acqua Vergine voluto da Marco Agrippa nel 19 a.C.

Siate virtuosi o Pasquino vi deriderà! Pasquino è la statua parlante più celebre di Roma. Si tratta di un reperto romano sul quale anticamente si appuntavano dei cartigli ironici e fustigatori di vizi pubblici e privati; e spesso erano oggetto di pasquinate gli stessi papi!

Il Seicento a Roma fu segnato dall'opera di due grandi artisti, epitome del barocco romano: Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini. Il primo, napoletano, figlio di Pietro, anch'egli grande architetto toscano che lavorò presso i Borbone, si caratterizza per uno spinto naturalismo (calligrafismo dei particolari e delle descrizioni), fuso col movimento ed il virtuosismo che il Nostro imparò dalla visione e dal restauro delle grandi opere ellenistiche appartenenti ai papi. Francesco Borromini, ticinese, inventò a Roma uno stile sinuoso, ricco di cupole ellittiche, curve e timpani spezzati. I due, insieme, lavorarono al famoso Baldacchino di San Pietro, per il quale i Barberini, la ricca famiglia del Pontefice Urbano VIII, ordinarono la fusione di bronzi romani provenienti dal Pantheon. La qual cosa fu seguita dalla celebre pasquinata "Quod non fecerunt Barbari fecerunt Barberini".

Michelangelo Buonarroti, genio del Rinascimento italiano, scultore, architetto e pittore, fu chiamato in Roma da vari pontefici lasciando diverse testimonianze della sua arte: Michelangelo risistemò la Piazza del Campidoglio, costruendo il Palazzo Nuovo, che ospitando una ricca collezione di reperti romani, nel 1734 divenne il primo museo pubblico della storia, e ristrutturò Palazzo Senatorio, Palazzo dei Conservatori e aprì la Scalinata della Cordonata; risistemò, inoltre, la particolarissima Basilica di Santa Maria degli Angeli, riconvertendo ad uso religioso le imponenti Terme di Diocleziano. La summa della sua arte è, naturalmente, la Cappella Sistina, così chiamata in onore di papa Sisto IV. La Cappella, usata in occasione dell'elezione del papa, ha le dimensioni analoghe a quelle del Tempio di Salomone e custodisce tesori di altri virtuosi pennelli coevi come Perugino, Botticelli, Ghirlandaio, Signorelli. L'attenzione viene subito catturata dal potente Giudizio Universale. Questo capolavoro dell'arte occidentale valse molte critiche a Michelangelo che raffigurò veristicamente le nudità: i braghettoni che ricoprono i corpi sono stati infatti apposti in seguito da un allievo di Michelangelo, Daniele da Volterra. Proprio in occasione dei lavori della Cappella Sistina, si utilizzò per la prima volta nella storia l'intonaco per rendere gli affreschi più resistenti alla muffa.

Romani illustri. Il Premio Nobel, studioso di quantistica, inventore del reattore a fissione Nucleare, e fra i padri della bomba atomica, Enrico Fermi.
Alberto Moravia ed Elsa Morante, due fra i massimi scrittori italiani del novecento, erano per giunta sposati. Mario Mafai fu pittore, iniziatore della Scuola Romana. Giuseppe Gioacchino Belli e Trilussa sono i più importanti poeti dell'importante scuola vernacolare (cioè in dialetto) romana.

Roma magica. Dietro la Porta Alchemica, presso Villa Palombara sull'Esquilino, scomparve magicamente l'alchimista Francesco Giustiniani Bono dopo aver scoperto il segreto della pietra filosofale, mitico elisir di immortalità che consente anche di trasformare tutti i metalli in oro. La formula magica sarebbe contenuta nelle esoteriche iscrizioni sulla porta.

Singolari servizi pubblici. Mastro Titta, il boia dello Stato Pontificio, fino alla breccia di Porta Pia, realizzò ben 516 supplizi! I Sacconi Rossi erano, invece, gli appartenenti alla confraternita che si occupava di dare sepoltura agli annegati nel Tevere!

Succose prelibatezze romane... gli spaghetti alla carbonara, con uova, pecorino e pancetta, gli gnocchi alla romana, di semolino e gratinati, il risotto alla romana, con interiora al vino e pecorino. Fra i secondi non perdete la coda alla vaccinara, cioè coda di bue in umido, o i saltimbocca alla romana, a base di vitello prosciutto e salvia, accompagnate semmai dalla puntarelle, indivia con acciughe, o dalle fave col guanciale di maiale. Per un buon caffè, non perdete i caffè storici di Roma: il Caffè Greco e il Caffè Giolitti.

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